Gli Urban Theory: Il Fenomeno di TikTok – Jessica e il Suo Collettivo
Gli Urban Theory rappresentano un affascinante fenomeno su TikTok, attualmente posizionandosi al quinto posto in Italia per numero di follower. Ciò che li rende straordinari è il fatto che non siano una singola persona, bensì un collettivo di ballerini, conferendo loro un’unicità in un contesto sociale come TikTok, che spesso si concentra sulle individualità e le loro collaborazioni, piuttosto che sui gruppi propriamente detti. Nel corso del tempo, grazie alle loro apparizioni a Italia’s Got Talent (dove sono arrivati in finale), al Festival di Sanremo, all’Eurofestival e persino allo show di Jimmy Fallon, hanno guadagnato una straordinaria popolarità, raggiungendo i 10 milioni di follower. Ma chi sono davvero gli Urban Theory? Esploriamo alcune curiosità su di loro.
L’Origine degli Urban Theory e l’Isprazione del Nome Il progetto ha preso vita presso la scuola di hip hop e danza moderna fondata da Jessica De Maria a Vallecrosia (Imperia). Il nome richiama i processi formativi dell’architettura metropolitana, ma può essere interpretato anche come un riferimento all’organizzazione generale dello spazio. Questo concetto può essere applicato a vari ambiti, inclusa l’arte.
Jessica e gli Altri Membri degli Urban Theory Indubbiamente, uno dei membri più riconosciuti degli Urban Theory è Jessica De Maria, l’unica donna e fondatrice del gruppo. Gli altri membri includono Fabiano Paglieri, Leonardo Sigona, Riccardo Marano, Lorenzo Piantoni e Davide Sala.
Chi è Jessica De Maria Nata a Camporosso (Imperia) nel 1992, Jessica Demaria è un’insegnante di danza estremamente innovativa. A lei si deve l’intuizione di sviluppare lo stile di danza noto come “tutting” (vedi paragrafo successivo) e di radunare un gruppo di ballerini attorno a questa disciplina. Puoi trovare la sua pagina Instagram qui.
Il Significato del Tutting Il tutting è uno stile di danza in cui il ballerino crea posizioni geometriche e movimenti angolari in sincronia con la musica, spesso intervallati da tecniche di stop-and-go. Il risultato finale è un’armonia sorprendente e un senso di linearità nella coreografia.