Sostenibilità della filiera della moda e la Certificazione SA 8000
Uno dei temi che ha acquisito notevole importanza a livello socio-culturale ed economico negli ultimi tempi è quello della Sostenibilità, anche nel campo della moda. Si può dire che il concetto di “sostenibilità”, nasca, in un certo senso, dalla necessità istintuale dell’essere umano di considerare ogni risorsa accanto a sé preziosa e unica, già predisposta in natura al suo stesso riuso e, eventualmente, al suo riciclo.
L’attenzione che da qualche anno si registra attorno al tema della sostenibilità nella moda deriva da dati allarmanti: dal 2016, il consumo mondiale dell’industria tessile e di confezione ha sorpassato le 100 milioni di tonnellate di tessuti e si prevede continuerà a crescere al tasso annuale del 4%. Un trend non esente da drammatici contraccolpi per l’ambiente e per la salute dei consumatori che ha smosso le coscienze di numerosi brand della filiera intenzionati a ridurre la propria impronta ambientale.
L’esistenza di una moda sostenibile è di notevole importanza perché il consumo di moda è molto diffuso nelle economie industrializzate: poiché la moda è fondata sulle tendenze, il prodotto ha un ciclo di vita molto breve, che porta a un elevato accumulo di rifiuti spesso non biodegradabili.
Lo spreco di materiali, la difficoltà a garantire il riciclo di una massa così grande di potenziali rifiuti, e l’impiego intensivo di risorse naturali (per esempio coltivare 1 kg di cotone necessita di 11.000 litri di acqua) nel processo produttivo fanno della moda uno dei settori più inquinanti del mondo. Per questo anche l’industria della moda, negli ultimi anni, ha cercato di proporre al consumatore un prodotto più pulito.
In particolare sta emergendo un nuovo profilo di consumatore più evoluto e attento al rapporto qualità-prezzo, alla ricerca di maggiori garanzie nella qualità intrinseca del prodotto e tracciabilità della filiera.
L’azienda per sopravvivere deve proporre al mercato un prodotto che sia fashion e allo stesso tempo sostenibile!
Le aziende che vogliono intercettare il cambiamento nei consumi hanno iniziato a garantire all’esterno la sostenibilità dei loro prodotti, modificando i paradigmi produttivi e la gestione della filiera di cui fanno parte.
Si parla di filiera integrata, cioè il “miglioramento continuo” presuppone una conoscenza preliminare dei problemi e delle criticità riscontrabili nelle varie fasi delle lavorazioni: dal consumo energetico alle emissioni inquinanti, dall’impronta idrica alla generazione di rifiuti, dal grado di biodegradabilità/riciclabilità dei beni a fine vita ai costi ambientali della logistica.
Tale approccio è giustificato dal fatto che le aziende devono coordinarsi fra loro se vogliono raggiungere buoni obiettivi di sostenibilità.
Lo standard SA 8000:2014 (SA: Social Accontability ovvero, Responsabilità sociale) è il primo standard diffuso a livello internazionale circa la responsabilità sociale di un’azienda.
Con l’acronimo SA8000, si intende la norma SA8000 dell’anno 2014, uno standard internazionale elaborato dall’ente americano SAI. Il Social Accountability 8000 è lo standard di riferimento riconosciuto a livello mondiale nato con l’obiettivo di garantire ottimali condizioni di lavoro. La Certificazione Etica SA8000, dunque, è uno standard accreditato, che risponde alle esigenze delle organizzazioni che intendono distinguersi per il loro impegno nello sviluppo sostenibile, con particolare attenzione alle tematiche sociali.
La sua applicazione comporta il rispetto dei requisiti minimi in termini di diritti umani e sociali. Analogamente a quanto avviene per le norme ISO 9000 e ISO 14001, la conformità ai requisiti della norma si esplica nella certificazione rilasciata da un Organismo di certificazione indipendente.